Addio a Peter O’Toole e Joan Fontaine

Addio a Peter O’Toole e Joan Fontaine

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Triste weekend per il cinema, con due leggende dello schermo che ci lasciano a distanza di poche ore l’uno dall’altra: prima Peter O’Toole, grande attore irlandese il cui volto e il cui nome restano legati al celebre film di David Lean Lawrence d’Arabia, e poi la splendida Joan Fontaine, indimenticabile nei due film di Alfred Hitchcock da lei interpretati.

Dopo gli esordi come attore shakespeariano, l’attore irlandese Peter O’Toole debutta in televisione negli anni Cinquanta. Il grande successo arriva con il mitico kolossal di David Lean Lawrence d’Arabia (1962): per questo film riceverà la prima delle sue otto nomination all’Oscar; l’attore però non riuscì mai a vincere la statuetta: alla pari con Richard Burton (suo grande amico) detiene infatti il record di candidature senza vittoria, anche se nel 2003 l’Academy gli consegnò il premio alla carriera. Tra i tanti film da lui interpretati, spiccano Il Leone d’Inverno (per cui vince un Golden Globe), la commedia Ciao Pussycat (scritta da Woody Allen) e L’Ultimo Imperatore di Bertolucci. Nell’ultima parte della sua carriera apparve in Troy di Wolfgang Peterson e nella serie TV I Tudors nel ruolo di Papa Paolo III. Sua anche la voce originale del critico gastronomico Anton Ego nel film d’animazione targato Pixar Ratatouille. Sopravvissuto ad un tumore negli anni Settanta e da qualche tempo di nuovo malato, il grande attore è scomparso all’età di 81 anni.

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Nata a Tokyo da genitori inglesi e naturalizzata americana nel 1943, la luminosa Joan Fontaine (1917-2013) raggiunse l’apice del successo tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta. Nel 1940 ottiene la sua prima nomination all’Oscar per l’indimenticabile ruolo della “seconda signora de Winter” nel capolavoro di Alfred Hitchcock Rebecca, la prima moglie; la vittoria (sempre come migliore attrice protagonista) arriverà l’anno dopo per Il Sospetto, altro film diretto da Hitchcock (l’attrice resta l’unica interprete ad aver vinto la statuetta per un film diretto dal grande regista inglese). Celebre è anche la sua rivalità, artistica e personale (che a quanto pare non raggiunse mai una tregua), con la sorella Olivia de Havilland. Fra i suoi maggiori successi, sono da ricordare La Sfinge del Male, La Porta Proibita e Il Fiore che non colsi (sua terza nomination all’Oscar), ma anche la commedia Donne di George Cukor e lo splendido Lettera da una Sconosciuta di Max Ophuls.

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