Warrior

Dopo quattordici anni trascorsi in marina, Tommy Conlon (Tom Hardy), ex wrestler dal doloroso passato, torna a casa chiedendo al padre Paddy (Nick Nolte, nomination all’Oscar per questo ruolo), alcolista e veterano del Vietnam, di aiutarlo ad allenarsi per partecipare a “Sparta”, grande competizione di arti marziali. Mentre Tommy si qualifica, anche suo fratello Brendan (Joel Edgerton), a sua volta ex-lottatore, decide di tornare sul ring per tentare di salvare la sua famiglia dalla rovina finanziaria.

Il riscatto passa sul ring, che assume così il valore quasi allegorico di rivendicazione e di vittoria sociale e/o personale: apparentemente niente di nuovo, ma quello di Gavin O’Connor (già regista dei riusciti “Miracle” e “Pride and Glory”) è invece un film convincente e sorprendente. Carico ma non saturo di quella buona dose di alta retorica richiesta dal sottogenere, è un virile ma sensibile dramma familiare in vivida cornice sportiva, in cui denso spettacolo e coinvolgenti emozioni si alimentano a vicenda e si fondono egregiamente attraverso un’attenta e del tutto calibrata armonia delle componenti: sceneggiatura solida e sapiente, regia e montaggio abili ed efficaci, scene di combattimento convincenti e un ottimo gruppo di attori tra cui spiccano il lanciatissimo Tom Hardy e il duro e dolente Nick Nolte (quest’ultimo giustamente candidato all’Oscar). C’è anche un discreto occhio di riguardo a universali tematiche sociali piuttosto pregnanti e sempre attuali.