Oscar, 84^ edizione: le nominations

Oscar, 84^ edizione: le nominations

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Tra molte conferme e qualche sorpresa, le nominations dell’84esima edizione dei premi Oscar sono state annunciate. E, come da pronostici, a guidare le nominations sono “Hugo Cabret” di Martin Scorsese e il bellissimo “The Artist” di Michel Hazanavicius, rispettivamente con 11 e 10 nomination a testa, tra cui miglior film e regia. Seguono poi a distanza (con 6 nomination) “War Horse” di Steven Spielberg e “L’Arte di Vincere” di Bennet Miller (anche se entrambi hanno mancato la candidatura alla migliore regia); 5 nomination anche per “Paradiso Amaro” di Alexander Payne (già vincitore di 2 Golden Globes) e per il nuovo film di David Fincher “Millennium: Uomini che Odiano le Donne” (adattamento americano del primo della celebre trilogia di romanzi di Stieg Larsson), che si fa notare nella categoria dedicata alla miglior attrice protagonista con la candidatura alla giovane Rooney Mara. Grande riconoscimento anche a “The Tree of Life” di Terrence Malick, che oltre alla ormai certa nomination per la migliore fotografia riesce ad aggiudicarsi anche le candidature per miglior film e regia. Tra i candidati al miglior film, anche la “dramedy” di successo “The Help” (che la fa da padrone nelle categorie della recitazione con ben 3 attrici candidate) e il bellissimo “Midnight in Paris” di Woody Allen (anch’esso con 4 nominations, tra cui miglior regia). Ma la sorpresa più grande è la candidatura come miglior film a “Molto Forte, Incredibilmente Vicino” di Stephen Daldry, adattamento del celebre romanzo di Jonathan Safran Foer che ottiene anche una seconda nomination per il miglior attore non protagonista a Max von Sydow. Infine, su fanno notare (con 3 nomination a testa) l’ultimo capitolo della saga di “Harry Potter”, ma anche “Albert Nobbs” di Rodrigo Garcia (scritto, prodotto ed interpretato da una inedita Gleen Close in panni maschili) e il bel thriller spionistico “La Talpa”, che fa guadagnare al protagonista Gary Oldman la prima nomination della sua carriera. Da segnalare anche, con 2 nomination, la commedia di successo “Le Amiche della Sposa” e, soprattutto, il bellissimo “Una Separazione” di Asghar Farhadi, che, oltre alla ovvia candidatura come miglior film straniero, ottiene anche una seconda e piacevolmente sorprendente nomination per la miglior sceneggiatura originale. Nelle categorie della recitazione, Meryl Streep continua a battere il suo stesso record, arrivando alla 17esima candidatura per il suo ruolo di Margaret Tatcher in “The Iron Lady”, mentre lascia davvero perplessi l’assenza di Michael Fassbender tra i candidati al migliore attore protagonista. A ricevere invece i premi alla carriera di quest’anno saranno l’attore James Earl Jones e il truccatore Dick Smith, mentre il premio Jean Hersholt Humanitarian Award per i meriti umanitari sarà consegnato alla grande star della televisione Oprah Winfrey. Infine, se il candidato italiano “Terraferma” è stato escluso dalle nomination come miglior film straniero, il grande Dante Ferretti ottiene (come di consueto insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo) una meritatissima candidatura per le scenografie di “Hugo Cabret” di Martin Scorsese.

Ma vediamo le candidature nel dettaglio: di seguito sono elencate tutte le nominations di quest’anno, in attesa della cerimonia di premiazione, che si terrà il 26 Febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles. Sotto ad ogni categoria, alcune considerazioni personali e pronostici dei vincitori. E voi su chi puntate?

Tra i candidati al titolo di miglior film, che quest’anno sono 9 per un un cambio di regole nella categoria (non più 10 candidati fissi ma bensì un numero variabile da 5 a 10), i più quotati per la vittoria sono “Hugo Cabret” di Scorsese, “Paradiso Amaro” di Alexander Payne e il film francese (muto e in bianco e nero) “The Artist” di Michel Hazanavicius (già vincitore di 3 Golden Globes). Grande (e giusta) considerazione anche per “Midnight in Paris” di Allen, “L’arte di Vincere” di Bennett Miller e per il personalissimo “The Tree of Life” di Malick.

Come per la categoria del miglior film, tra i candidati per il premio alla migliore regia la sfida sembra essere tra Hazanavicius e Scorsese (già vincitore del Golden Globe), anche se entrambi potrebbero trovare in Payne un valido avversario. Molto apprezzati anche il personalissimo lavoro di Terrence Malick, ma anche l’occhio ironico e nostalgico di Woody Allen, che, dopo ben 25 anni, torna a mostrarsi nella categoria dei migliori registi (l’ultima volta fu nel 1986 con “Hannah e le sue Sorelle”).

La sfida, nel caso degli attori protagonisti, si stringe ai due vincitori del Golden Globe, ovvero Jean Dujardin e George Clooney: ottima, ad ogni modo, la prova di Pitt in “L’Arte di Vincere” (di cui è anche co-produttore). E se Demiàn Bichir è la sorpresa di quest’anno, Gary Oldman (che finalmente ottiene la prima nomination della sua carriera) è una gradita conferma. D’altra parte, se dispiace molto non vedere tra i candidati il Leonardo DiCaprio di “J. Edgar”, ancora più gravi sono le esclusioni di Michael Fassbender (straordinario in “Shame” di Steve McQueen) e di Ryan Gosling (quest’anno grande protagonista di ben due film di rilievo come “Drive” e “Le Idi di Marzo”).

Anche per il premio alla migliore attrice protagonista si prospetta una sfida a tre: se Viola Davis in “The Help” è davvero splendida, Michelle Williams nei panni di Marilyn Monroe ha già vinto un Golden Globe, come anche la sempre grande e superfavorita Meryl Streep (che con la candidatura per il suo ruolo di Margaret Tatcher in “The Iron Lady” porta il suo record a 17 nominations, puntando dritta al terzo Oscar). Nonostante tutto, la performance di Glenn Close in abiti maschili si fa notare, come anche quella della giovane Rooney Mara di “Millennium: Uomini che Odiano le Donne”. Purtroppo, niente candidatura per Tilda Swinton, intensa protagonista di “… E Ora Parliamo di Kevin”. Esclusa anche la Charlize Theron di “Young Adult”.

Vista l’imperdonabile assenza di Albert Brooks (straordinario “villain” di “Drive”), nella categoria del migliore attore non protagonista non dovrebbe esserci partita: per l’82enne Christopher Plummer (che ha già vinto anche il Golden Globe) la vittoria per il suo ruolo in “Beginners” sembra ormai vicinissima; se riuscisse ad aggiudicarsi la statuetta, Plummer diventerebbe il più anziano attore di sempre ad aver vinto un Oscar. Per quanto riguarda gli altri candidati, oltre alla conferma per Branagh e alla sorpresa per il grande Max von Sydow, assai meritate anche le candidature al ben conosciuto Nick Nolte e al giovane Jonah Hill.

Nella categoria della migliore attrice non protagonista, salta subito agli occhi il “derby” di “The Help”: dopo il Golden Globe, Octavia Spencer è sicuramente una delle maggiori favorite, ma l’eccellente astro nascente Jessica Chastain potrebbe rubarle la vittoria, e finire così in bellezza un anno per lei particolarmente prolifico (l’attrice è in 6 pellicole di cui 2 candidate come miglior film). Giustissima la candidatura a Bérénice Bejo, e piacevolmente sorprendente quella a Melissa McCarthy (davvero travolgente ne “Le Amiche della Sposa”), mentre l’Academy preferisce la Janet McTeer di “Albert Nobbs” alla giovane Shailene Woodley di “Paradiso Amaro”.

Nel caso della migliore sceneggiatura originale, il favorito Woody Allen ha già vinto un Golden Globe per il suo adorabile “Midnight in Paris”, ma il francese Hazanavicius è sicuramente un valido avversario. Meritatissima la candidatura per il copione del bellissimo film iraniano “Una Separazione” di Asghar Farhadi, mentre “Le Amiche della Sposa” (co-sceneggiato dalla protagonista Kristen Wiig) continua a mietere successi anche di critica. La sorpresa è la presenza del film corale “Margin Call”. Niente di fatto, invece, per due favoriti come “50/50” con Joseph Gordon Levitt e “Mosse Vincenti” con Paul Giamatti.

Il favorito per il premio alla migliore sceneggiatura adattata è sicuramente “Paradiso Amaro” di Alexander Payne, anche se “L’Arte di Vincere”, scritto da Steven Zaillian con Aaron Sorkin (quest’ultimo già premio Oscar per “The Social Network”), è sicuramente meritevole di altrettanta considerazione. Giuste candidature anche per John Logan (sceneggiatore di “Hugo Cabret”, nonchè già autore di successi come “Il Gladiatore” e “The Aviator”) e per il notevole lavoro di adattamento dei due sceneggiatori de “La Talpa” (tratto dal romanzo di John Le Carrè, non era facile), mentre George Clooney ottiene una seconda nomination per la sceneggiatura del suo film “Le Idi di Marzo” (scritto insieme a Grant Heslov).

Anche quest’anno niente Italia tra i candidati per il miglior film in lingua straniera (il film scelto per rappresentare il nostro Paese nella competizione di quest’anno era “Terraferma” di Emanuele Crialese). Ad ogni modo, questa categoria sembra avere già da qualche tempo un vincitore annunciato: il bellissimo film iraniano “Una Separazione” di Asghar Farhadi è uno dei migliori dell’anno, e dovrebbe essere facile per lui sbaragliare la concorrenza, nonostante gli altri candidati siano comunque meritevoli di attenzione. Principali esclusi: il finlandese “Miracolo a Le Havre” di Kaurismaki, il messicano “Miss Bala”, il francese “Declaration of War”, il libanese “E Ora Dove Andiamo?” e il tedesco “Pina” di Wim Wenders (che però ottiene una candidatura come miglior documentario).

Due sorprese e tre conferme, ovvero due outsider in animazione tradizionale e tre grandi successi in digitale: tra i candidati di quest’anno nella categoria del miglior film animato, sicuramente il favorito è “Rango” di Gore Verbinski che, vista anche l’inaspettata assenza di “Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell’Unicorno” di Spielberg, non dovrebbe avere rivali. Per la prima volta, nessun film targato Disney tra i candidati.

Per quanto riguarda la migliore fotografia, se l’evocativo e avvolgente bianconero di “The Artist” ha saputo incantare pubblico e critica, il candidato Guillame Schiffman se la dovrà però vedere con quattro grandi nomi, ovvero Cronenweth (ancora con Fincher dopo “The Social Network”), Kaminski (2 Oscar, entrambi con Spielberg), Richardson (anche lui già due volte vincitore) e il geniale Lubezki. Tirando le somme, il favorito per la vittoria sembra essere proprio quest’ultimo, che in “The Tree of Life” di Malick ha potuto davvero sfogare il suo genio.

Nella categoria delle migliori scenografie, il favorito pare proprio essere il nostro Dante Ferretti, candidato (come di consueto insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo) per “Hugo Cabret” di Martin Scorsese. Ad ogni modo, da notare anche l’immaginifico lavoro di Stuart Craig (scenografo dell’intera saga di “Harry Potter”) e i notevoli lavori di ricostruzione d’epoca di “War Horse” e di “The Artist”. La sorpresa, in questa categoria, è “Midnight in Paris”, che inaspettatamente soffia la nomination al favorito “La Talpa”.

Tra i candidati al premio per i migliori costumi, i favoriti sembrano essere Michael O’Connor per “Jane Eyre” e la veterana Sandy Powell (già 8 candidature e 2 premi) per “Hugo Cabret”. Da notare, comunque, anche l’eccellente lavoro di Mark Bridges in “The Artist”. Nomination anche per il film di Roland Emmerich “Anonymous” e per “W. E.”, il secondo film diretto da Madonna, presentato in anteprima a Venezia (e che arriverà in Italia col titolo di “Edward e Wallis: Il Mio Regno per una Donna”).

Sfida a tre per i candidati al miglior trucco: forse l’Academy vorrà premiare l’intera saga di “Harry Potter” con un riconoscimento finale in questa categoria; al tempo stesso, in “Albert Nobbs” i lineamenti delle protagoniste Glenn Close e Janet McTeer vengono stravolti da un irrigidente e riuscito trucco “mascolino”; ma ad ogni modo, i pronostici sembrano dare per favorito il lavoro dei truccatori di “The Iron Lady”, i quali sono riusciti a restituire sul viso della grande Meryl Streep i connotati dell’ex primo ministro Margaret Tatcher. Assente a sorpresa in questa categoria “J. Edgar” di Clint Eastwood, forse a causa dell’effetto un po’ troppo straniante del pesante trucco sul viso di Leonardo DiCaprio.

Anche nella categoria del montaggio i due principali sfidanti sembrano essere ancora “The Artist” e “Hugo Cabret”: il primo vive di uno stile perfettamente evocativo e, soprattutto, del linguaggio per immagini, ma il secondo ha dalla sua il grande lavoro di Thelma Schoonmaker, fidata collaboratrice di Scorsese e con lui già 3 volte vincitrice dell’Oscar. Ad ogni modo, da notare anche i notevoli lavori di montaggio di “L’Arte di Vincere” e di “Millennium: Uomini che Odiano le Donne”. Per di più, se in questa categoria “Paradiso Amaro” rimane forse il candidato più debole, non è comunque da sottovalutare il fatto che sia riuscito a soffiare la nomination al kolossal “War Horse”.

Tra i candidati al premio per la migliore colonna sonora spicca la doppia nomination per il veterano John Williams (già ben 5 volte premio Oscar), candidato per “War Horse” e “Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell’Unicorno”, entrambi di Steven Spielberg. Una eventuale vittoria potrebbe arrivare con il primo, ma Williams deve vedersela con l’eccellente ed importante colonna musicale di “The Artist” (già vincitrice del Golden Globe). Ma le possibilità sono piuttosto alte anche per “Hugo Cabret”, musicato da un altro plurivincitore dell’Oscar come Howard Shore (3 premi all’attivo). Giusto riconoscimento per Alberto Iglesias e le sue musiche de “La Talpa”. Lascia perplessi invece la mancata candidatura per Trent Reznor e Atticus Ross, autori della validissima colonna sonora di “Millennium: Uomini che Odiano le Donne”.

Soltanto due candidati, quest’anno, nella categoria della migliore canzone originale. In tal caso non dovrebbe esserci partita, e il favorito rimane “I Muppet” (che tuttavia tutti si aspettavano comparire in questa categoria con almeno due canzoni). Debole e inaspettata la candidatura per la canzone dal film d’animazione “Rio”. Escluse molte delle canzoni considerate favorite, come ad esempio “Lay Your Head Down” (da “Albert Nobbs”), “Star Spangled Man” (da “Captain America: Il Primo Vendicatore”) e, soprattutto, “The Living Proof” (da “The Help”).

Tra i candidati ai migliori effetti speciali visivi, la partita dovrebbe giocarsi tra (in ordine di probabilità) “L’Alba del Pianeta delle Scimmie”, “Hugo Cabret” e l’ultimo capitolo della saga di “Harry Potter”. Poco quotati, invece, “Trasnformers 3” e il candidato a sorpresa “Real Steel”. Riflettendo sui film esclusi, in questa categoria si fa sentire l’assenza di “The Tree of Life”.

Nelle due categorie dedicate al sonoro, i favoriti sembrano essere “War Horse” di Spielberg e “Hugo Cabret” di Scorsese. Candidati in entrambe la categorie anche “Transformers 3” e, quasi a sorpresa, “Millennium: Uomini che Odiano le Donne”. Da segnalare la nomination a “Drive” per il miglior montaggio sonoro (purtroppo l’unica candidatura per il bellissimo film di Nicolas Winding Refn) e quella per il miglior mixaggio sonoro a “L’Arte di Vincere”. Esclusi “L’Alba del Pianeta delle Scimmie” e il comunque deludente ultimo capitolo della saga “Pirati dei Caraibi”, e assenti anche “Le Avventure di Tintin: Il Segreto dell’Unicorno” e “Hanna” di Joe Wright, entrambi dati per favoriti in entrambe queste categorie.

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Hell and Back Again (Danfung Dennis, Mike Lerner)
  • If a Tree Falls: A Story of the Earth Liberation Front (Marshall Curry, Sam Cullman)
  • Paradise Lost 3: Purgatory (Joe Berlinger, Bruce Sinofsky)
  • Pina (Wim Wenders, Gian-Piero Ringel)
  • Undefeated (TJ Martin, Dan Lindsay, Rich Middlemas)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • Pentecost (Peter McDonald, Eimear O’Kane)
  • Raju (Max Zähle, Stefan Gieren)
  • The Shore (Terry George, Oorlagh George)
  • Time Freak (Andrew Bowler, Gigi Causey)
  • Tuba Atlantic (Hallvar Witzø)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

  • The Barber of Birmingham: Foot Soldier of the Civil Rights Movement (Robin Fryday, Gail Dolgin)
  • God is the Bigger Elvis (Rebecca Cammisa, Julie Anderson)
  • Incident in New Baghdad (James Spione)
  • Saving Face (Daniel Junge, Sharmeen Obaid-Chinoy)
  • The Tsunami and the Cherry Blossom (Lucy Walker, Kira Carstensen)

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE

  • Dimanche/Sunday (Patrick Doyon)
  • The Fantastic Flying Books of Mr. Morris Lessmore (William Joyce, Brandon Oldenburg)
  • La Luna (Enrico Casarosa)
  • A Morning Stroll (Grant Orchard, Sue Goffe)
  • Wild Life (Amanda Forbis, Wendy Tilby)

PREMI ALLA CARRIERA

  • James Earl Jones
  • Dick Smith

JEAN HERSHOLT HUMANITARIAN AWARD

  • Oprah Winfrey

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