Midnight in Paris

Midnight in Paris

- in Film 2011, Recensioni, Woody Allen
7

Durante un soggiorno nella capitale francese con la fidanzata snob (Rachel McAdams) e alcuni pedanti “amici” altoborghesi, il nostalgico Gil (Owen Wilson), sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni da scrittore, cerca sollievo e ispirazione in lunghe passeggiate notturne, sognando di come sarebbe stata la sua vita se fosse vissuto in quella città durante gli anni del suo fervore culturale. Finché una sera, a mezzanotte, Gil si trova magicamente catapultato proprio nella Parigi degli Anni Venti, dove, con sua grande ed ovvia sorpresa, incontra molti dei più grandi artisti dell’epoca, sperando che il fatto possa ripetersi nelle notti seguenti…

Si comincia con un’overture che ricorda l’incipit del capolavoro “Manhattan”, con tanto di consueto ed evocativo sottofondo jazz: e già da questi primi, bellissimi totali fissi della capitale francese traspare tutto l’amore di Allen per Parigi, un amore da lui dichiarato fin dai tempi di “Tutti Dicono I Love You” e, ancora prima, dalla sceneggiatura di “Ciao Pussycat”. Non è quindi dopotutto una così grossa sorpresa che, dopo una lunga parentesi pessimistica (con due pause, una come attore con “Scoop” e una newyorkese con “Basta che Funzioni”), Woody abbia scelto proprio la tappa parigina del suo tour europeo per tornare a quella garbata e leggera profondità che, nelle pur comunque ottime opere più recenti come “Match Point” o “Sogni e Delitti”, sembrava aver lasciato spazio ad un nerissimo pessimismo. Nella sua perfetta armonia tra forma, contenuto e usuali componenti (tenera malinconia, frizzanti situazioni, colta ironia), “Midnight in Paris” gioca con i paradossi surreali facendone il cardine di un meccanismo narrativo-stilistico che ricorda “La Rosa Purpurea del Cairo”, trascinando lo spettatore in un tourbillon di situazioni e dialoghi irresistibili con una serie di frizzanti cortocircuiti tra realtà e sogno, vita e morte, verità e finzione; così Allen presta i suoi pensieri (e, ovviamente, le sue nevrosi) al bravo Owen Wilson, suo ennesimo alter ego che apprende lezioni di vita da Hemingway e Fitzgerald, partecipa ai dibattiti sull’arte tra Pablo Picasso e Gertrude Stein (l’ottima Kathy Bates) e si trova a discutere con i surrealisti, confidandosi con Dalì (un Adrien Brody che finalmente torna a convincere) e suggerendo la trama de “L’Angelo Sterminatore” a Buñuel che non riesce a capirla; ma sarà il suo improvviso sentimento per la bella Adriana (la sempre deliziosa Cotillard), musa di Modigliani che condivide con lui la passione per un’epoca passata (per lei è la “Belle Epoque” di Gaugin, Degas e Lautrec), a far comprendere (a lui come anche allo spettatore) il senso della sua “avventura nostalgica”, e quindi il messaggio dell’opera: il rimpianto per un passato idealizzato forse non è altro che la mancanza di coraggio nell’affrontare quel presente che il destino ha scelto per noi; un presente che, con tutti i suoi difetti, corrisponde al nostro vivere, e in cui, ad ogni modo, possiamo forse perciò trovare ugualmente una nostra serenità. Presentato con successo in apertura dell’ultimo festival di Cannes, in patria il film è poi diventato uno dei più grandi successi al botteghino di Allen, che riesce anche, tra l’altro, a non far apparire fastidiosa la pur soltanto decorativa scelta di far recitare, in un piccolo ruolo, anche la “première dame” Carla Bruni. Oscar e Golden Globe alla migliore sceneggiatura originale.

Midnight in Paris
Midnight in Paris
Summary
id.; di WOODY ALLEN; con OWEN WILSON, RACHEL McADAMS, MARION COTILLARD, KATHY BATES, ADRIEN BRODY, MICHAEL SHEEN, COREY STOLL, CARLA BRUNI; commedia; USA/ Spagna, 2011; durata: 94’;
70 %
Voto al film
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7 Comments

  1. Spero di vederlo il prima possibile. Per fortuna questo è un film che è stato distrinbuito bene. La tua recensione mi convince ancor più a correre in sala.

    1. @ cinemasema: Da estimatore di Woody non posso che consigliarlo caldamente: tra le sue ultime opere, è certamente una delle migliori.

  2. Io non sono un fan sfegatato di Woody Allen. Però quando la ciambella riesce col buco va detto. E lo si vede subito. Quindi pane al pane: “Midnight in Paris” è una chicca gustosissima, deliziosa, delicata. E’, come scrivo nel pezzo sul mio blog (fateci un salto), una moderna fiaba senza tempo… un ottimo Allen!!

    1. @ Tommaso:
      Sì, davvero un film incantevole: per me che invece sono da sempre grande fan di Woody è un doppio piacere veder brillare il suo genio.

  3. Bello… bello… bello. E vedere una resurrezione di Woody Allen è, per chi lo ama, una grande soddisfazione!

    MIDNIGHT IN PARIS

    1. @ Cinemaeviaggi:
      Concordo pienamente: come ho scritto anche in una delle mie ultime risposte ai commenti, il film è delizioso a prescindere, ma per i fan di Allen lo è ancora di più! 🙂

  4. Tutti quei personaggi, Parigi, Woody Allen, il jazz. Chissà se riuscirò a perderlo al cinema.

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