Ciao, Mario

Ciao, Mario

- in Tributi e Monografie
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Quando scrivo un tributo per salutare o ricordare una personalità del cinema che ci ha lasciato, solitamente inizio col citare alcuni titoli di pellicole, evidenziando i motivi della loro importanza, per poi ripercorrere le tappe che hanno determinato la grandezza e/o eccellenza dell’artista in questione. Ma in questo caso, per quanto mi riguarda, non troverei mai la maniera adatta, o un encomio abbastanza grande da rendere giustizia ad un uomo così eccezionale, un artista così immenso. Ricordo quando ti ho parlato la prima volta: per me che, molto giovane, iniziavo a percorrere una strada che da tempo avevo deciso di intraprendere, è stata un’emozione fortissima, che ho subito capito sarebbe stata indelebile. Perché nel suono della tua voce, nel modo in cui discorrevi e in quelle parole così sicure e sentite, ho trovato un ulteriore, enorme incoraggiamento per continuare, per non arrendermi; e mentre nel contempo i fotogrammi dei tuoi film, che ovviamente avevo tanto amato, non potevano smettere di scorrere nella mia testa mentre ti ascoltavo rapito, per qualche istante intenso e meraviglioso mi è davvero sembrato di essere vicino al cinema più di quanto lo fossi mai stato. Ed è con questo pensiero che voglio ricordarti; perché, insieme ovviamente alla tua splendida filmografia per cui tutti sempre ti ameremo, per me anche quello è stato un grande regalo.

Semplicemente e sinceramente, un saluto affezionato, dall’allievo al maestro.

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