Cabaret

Cabaret

- in Anni 70, Recensioni
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1931. Nella Berlino della Repubblica di Weimar, la vulcanica attrice americana Sally Bowies (Liza Minnelli) si innamora del timido gentiluomo inglese Brian (Michael York), con il quale inizia una relazione. Quando però sulla scena compare l’affascinante barone tedesco Maximilian (Helmut Griem), la soubrette, che nel frattempo rimane incinta, inizia a capire che la sua carriera e le loro esistenze, minate dall’incombenza del nazismo, potrebbero a quel punto subire un duro contraccolpo.

Sceneggiato da Jay Allen, che trasse sapientemente materia dalle pagine di Christopher Isherwood e dall’omonimo spettacolo di Broadway del 1966 (a sua volta ispirato alla commedia “I Am a Camera” di J. Van Druten), il film ne mescola le principali componenti per mettere in scena con piglio volutamente estetizzante un coinvolgente triangolo sentimentale calato in un’atmosfera in altalena tra la tesa minaccia del nazismo imminente e lo slancio artistico del club. Funzionale anche come vivido ed amaro affresco storico-culturale, nella sua trascinante forza visionaria di avvolgente energia è senza dubbio uno dei migliori film del grande Bob Fosse (qui al suo secondo lungometraggio ma già noto come coreografo e figura chiave nel panorama teatrale), divenuto in seguito un’autentica opera di riferimento per l’evoluzione contemporanea del genere: girato tra Berlino Ovest e Monaco di Baviera, rimane infatti un caposaldo del musical cinematografico, non a caso amatissimo da Strehler e ricco di sequenze notevoli animate da canzoni ormai note e memorabili numeri musicali (da “Maybe This Time” a “Mein Herr” fino a “Cabaret”). Nei vitali eppure dolenti panni della contrastata soubrette Sally, la bravissima protagonista Liza Minnelli offre una performance davvero indimenticabile, unendo con efficacia l’usuale eccellenza nella prestazione canora ad una coinvolgente e sentita adesione al personaggio. Oltre al funzionale Michael York, tra gli interpreti di supporto spicca inoltre soprattutto un grande Joel Grey nello sfavillante ruolo del maestro di cerimonie. Sulla scia del grande successo di pubblico, si aggiudicò 3 Golden Globe di rilievo e ben 8 premi Oscar: miglior regia a Fosse (che soffiò il premio al Coppola de “Il Padrino”, che vinse però come miglior film), miglior attrice a Liza Minnelli, miglior attore non protagonista a Joel Grey, fotografia (di Geoffrey Unsworth), scenografia, montaggio, sonoro e colonna sonora con adattamento musicale. Imperdibile.

Cabaret
Cabaret
Summary
id.; di BOB FOSSE; con LIZA MINNELLI, MICHAEL YORK, JOEL GREY, MARISA BERENSON, HELMUT GRIEM, FRITZ WEPPER, ELISABETH NEUMANN-VIERTEL, HELEN VITA; musical; USA, 1972; durata: 128’;
80 %
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