Addio a Virna Lisi

Addio a Virna Lisi

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Ci ha lasciato improvvisamente, all’età di 78 anni, Virna Lisi, attrice ed icona del cinema italiano di fama internazionale: fascino elegante e carattere energetico, con il suo viso d’angelo e il suo genuino talento l’amatissima ed acclamata interprete di cinema e televisione aveva saputo incantare anche Hollywood.

Nata ad Ancona nel 1937 con il nome di Virna Pieralisi, esordisce al cinema nel 1953 in E Napoli Canta di Armando Grottini, a cui seguono diversi melodrammi diretti, tra gli altri, da registi quali Carlo Borghesio e Luigi Capuano, ma anche commedie all’italiana di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli e Lo Scapolo di Antonio Pietrangeli (in cui recita al fianco di Alberto Sordi), entrambi del 1955. L’anno successivo è la protagonista de La Donna del Giorno di Francesco Maselli, film poco riuscito in cui però la Lisi offre un’ulteriore prova delle sue doti di attrice drammatica, mentre nel 1958 appare accano a Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le Fanatiche, ancora diretta da Mattoli. Nel frattempo, la sua popolarità si espande ulteriormente grazie ad una fortunata serie di sketch pubblicitari all’interno della rubrica televisiva Carosello, il cui slogan divenne un vero e proprio tormentone; nel 1957 prende quindi parte al suo primo sceneggiato televisivo, interpretando il ruolo di Elizabeth Bennet nello sceneggiato RAI tratto dal romanzo di Jane Austen Orgoglio e Pregiudizio, in cui recita con Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno. Due anni dopo bissa il successo in TV con lo sceneggiato Ottocento di Anton Giulio Majano, che nello stesso anno la dirigerà anche al cinema nel film Il Padrone delle Ferriere.

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Nel 1960, a seguito del matrimonio con Franco Pesci, l’uomo della sua vita, pensa di allontanarsi dalle scene per dedicarsi alla famiglia, ma ad un anno dalla nascita del figlio torna a recitare con successo in televisione e poi al cinema in Sua Eccellenza si fermò a mangiare (ancora con Mattoli, in cui affiancò Totò, Tognazzi e Raimondo Vinello), Un Militare e Mezzo di Steno e Il Giorno più Corto di Sergio Corrucci (che l’aveva già diretta nel 1963 in Romolo e Remo). Alternando la sua attività sullo schermo a felici esperienze teatrali (sul palcoscenico fu diretta anche da Strehler), successivamente Virna Lisi riscuote un buon successo anche all’esterno, specialmente in Francia: da ricordare le sue interpretazioni in Eva di Joseph Losey (1962, in cui recita accanto a Jeanne Moreau) e in Il Tulipano Nero (1965, diretto da Christian-Jacque e in cui divide lo schermo con Alain Delon). Rifiutato poi il ruolo di bond-girl nel film A 007, dalla Russia con Amore, continua a recitare in pellicole d’autore come Signore e Signori di Pietro Germi (1966), Le Dolci Signore di Luigi Zampa e Arabella di Mauro Bolognini (entrambi del 1967), ma da ricordare sono anche le sue interpretazioni in Le Bambole di Dino Risi, Casanova ’70 di Monicelli, Oggi, domani, dopodomani di Eduardo De Filippo (tutti del 1965), Made in Italy di Nanny Loy (1966) e in due film di Pasquale Festa Campanile (Una Vergine per il Principe, del 1965, e La Ragazza e il Generale, del 1967). Nello stesso periodo è chiamata a Hollywood, e firma un contratto di sette anni con la Paramount: il suo primo film americano è la commedia di successo del 1965 Come Uccidere vostra moglie con Jack Lemmon: pareva essere l’inizio di una brillante carriera hollywoodiana, ma in seguito l’attrice realizza invece di non sentirsi affatto valorizzata dai ruoli da bionda sexy e svampita in cui le regole dello star-system hollywoodiano l’hanno confinata; per questo motivo non solo rifiuta il ruolo di Barbarella nell’omonimo film di Roger Vadim (ruolo poi andato a Jane Fonda), ma decide anche di rescindere il contratto con la Paramount, pagando una cospicua penale.

 

Dopo aver diviso lo schermo con attori del calibro di Tony Curtis, Frank Sinatra e George C. Scott, torna quindi a Roma dove successivamente si divide tra film italiani e produzioni internazionali girate in Europa, come le due pellicole del 1969 L’Albero di Natale di Terence Young (con William Holden) e Il Segreto di Santa Vittoria di Stanley Kramer (con Anna Magnani, Anthony Quinn e Valentina Cortese). Tornata a lavorare a pieno ritmo, appare anche, tra gli altri, in Il Serpente di Henry Verneuil (con Yul Brynner), Barbablù di Edward Dmytryk (1972, in cui recita accanto a Richard Burton) e in Zanna Bianca e nel suo seguito ufficiale Il Ritorno di Zanna Bianca, entrambi diretti da Lucio Fulci. Nel 1977, raggiunta ormai da tempo una notevole maturità artistica, interpreta il personaggio di Elisabeth Nietzsche nel film di Liliana Cavani Al di là del bene e del male, ruolo che le fa ottenere un Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista; dopo aver preso parte al film Ernesto di Salvatore Samperi, nel 1980 vince invece un meritatissimo David di Donatello come miglior attrice protagonista per la sua notevole interpretazione nel film La Cicala di Alberto Lattuada; un secondo David, questa volta come non protagonista, arriva nel 1983 per il suo celebre ruolo nel film di grande successo di Carlo Vanzina Sapore di Mare, per cui ottiene nuovamente anche il Nastro d’Argento. Successivamente, nel corso degli anni Ottanta interpreta numerose pellicole tra cui Amarsi un po’ (ancora con Vanzina), I Ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio e Buon Natale… Buon Anno di Luigi Comencini (per cui si aggiudica un terzo Nastro d’Argento), e parallelamente resta molto attiva anche in TV prendendo parte a numerosi sceneggiati RAI di successo tra cui … e la vita continua di Dino Risi, Cristoforo Colombo di Alberto Lattuada, Se un giorno busserai alla mia porta di Luigi Perelli, Cinema di Luigi Magni e E non se ne vogliono andare di Giorgio Capitani. Tra i suoi ruoli da ricordare negli Anni Novanta spicca quello di Caterina de’ Medici nel film di produzione francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, tratto dal romanzo di Alexandre Dumas padre: per la sua notevole interpretazione in questo film, l’attrice fece infatti incetta di riconoscimenti, tra cui il premio come miglior attrice al festival di Cannes, il premio César e il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista.

Oltre alle due miniserie televisive Passioni di Fabrizio Costa e I Misteri della Giungla Nera (produzione internazionale con la regia di Kevin Connor), da ricordare è anche la sua interpretazione nel film Va’ dove ti porta il cuore di Cristina Comencini (tratto dal celebre romanzo di Susanna Tamaro), per cui nel 1996 ottiene un quinto Nastro d’Argento e una nuova candidatura al David di Donatello. Successivamente, negli ultimi anni prende parte a numerosissime produzioni televisive, tornando al cinema nel 2002, di nuovo diretta dalla Comencini, in Il più bel giorno della mia vita. Nel 2009 riceve invece un meritatissimo David di Donatello alla carriera. L’ultimo film nel quale la vedremo è Latin Lover, commedia per cui l’attrice è di recente tornata a recitare al cinema, di nuovo diretta da Cristina Comencini: quando il film uscirà, postumo, a Marzo 2015, potremo di nuovo ricordare ed ammirare il talento, la classe, la tenacia, il coraggio e la sempiterna bellezza di una vera signora del nostro cinema.

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