Precious

Precious

- in Film 2000-2009, Recensioni
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La sedicenne Clarisse “Precious” Jones (Gabourey Sidibe, nomination all’Oscar e al Golden Globe per questo ruolo), obesa e semianalfabeta, vive stentatamente nella Harlem degli anni Ottanta. Infatti, dopo essere stata violentata dal padre, e dopo aver partorito un bambino con la sindrome di Down, la ragazza deve inoltre deve sopportare le quotidiani umiliazioni da parte di una madre (Mo’Nique) a dir poco disumana. Ma le cose si complicano ulteriormente quando la scuola scopre che Precious è nuovamente incinta, sempre a causa delle violenze del padre, e la ragazza viene infatti cacciata dall’istituto. A quel punto, però, la ragazza segue il consiglio della sua comprensiva direttrice, e decide di frequentare un istituto per ragazzi con problemi sociali. Così, aiutata da un’appassionata insegnante (Paul Patton) e da una comprensiva assistente sociale (Mariah Carey) inaspettatamente, Precious inizia a recuperare fiducia in sè stessa, imparando non solo a leggere e a scrivere, ma anche che, se la sua forza e la sua volontà d’animo ne saranno capaci, potrà avere una vita normale e dignitosa…

Co-prodotta (tra gli altri) da Oprah Winfrey, la sorprendente opera seconda del regista Lee Daniels arriva approda finalmente anche nelle nostre sale, a quasi un anno di distanza dall’uscita americana: un ritardo scandaloso ed incomprensibile, visto che nel frattempo ha continuato a confermarsi una graditissima sorpresa, a dir poco; infatti, dopo essere stato presentato con successo a diversi festival internazionali (tra cui Cannes, dove fu presentato nella sezione Un Certain Regard), il film ha vinto non solo il Gran Premio del pubblico e il Gran Premio della Giuria al Sundance Festival, ma anche 2 premi Oscar importanti (alla sceneggiatura non originale e alla straordinaria Mo’Nique come migliore attrice non protagonista) su ben 6 nomination (tra cui miglior film e miglior regia). Un successo inaspettato quanto meritato, perché il film di Lee Daniels si rivela fin da subito un’opera preziosa e personale non solo per la sapiente regia ricca di intuizioni, ma anche per l’abilità con cui Daniels affronta temi difficili affidandosi ad uno stile calzante ed avvolgente, mostrandoci con estro vibrante e quasi rockeggiante la dura realtà in contrasto con la fervida immaginazione, espediente che ben presto si rivela essere uno dei maggiori punti di forza della narrazione: per sfuggire infatti dalla sua atroce situazione di violenza domestica, la giovane ed emarginata Precious si rifugia nei sogni, sogni musicali, sogni a colori, in cui non si vede magra, ma soltanto amata; così, durante l’originale e amarissima cronaca a tinte forti di quelle violenze e orrori indicibili che le hanno segnato l’esistenza, assistiamo al suo percorso di formazione e di riaffermazione con ancora più partecipazione; in questo, parte del merito va anche alla solida sceneggiatura (scritta da Greoffrey Fletcher) che, pur tratta dal bellissimo romanzo di Sapphire, non ha nulla di letterario o ricercato: perché il film, proprio come Precious, è duro quanto intenso, disilluso ma sognante, sincero e coraggioso. E la protagonista Gaborey Sidibe, nel delinearne i tratti complessi e dolorosi, è eccezionale tanto che, al suo primo ruolo sul grande schermo, venne subito candidata all’Oscar. A supportarla, un cast “all black” di attori tutti eccellenti, tra cui spiccano la perfetta Paula Patton e anche la gradita sorpresa Mariah Carey, ma soprattutto la grandissima Mo’Nique, vincitrice di quasi tutti i premi più importanti in circolazione dedicati alle attrici di supporto; per godere appieno di questa lezione collettiva di recitazione, è però quasi d’obbligo vedere il film in lingua originale.

Precious
Precious
Summary
“Precious: Based on the Novel “Push” by Sapphire”; di LEE DANIELS; con GABOUREY SIDIBE, MO’NIQUE, PAULA PATTON, MARIAH CAREY, LENNY KRAVITZ, SHERRI SHEPHERD, NEALLA GORDON, NIA FRASER, BARRET HELMS, SUSAN TAYLOR, ALEXANDER TOOMBS; drammatico; USA, 2009; durata: 109’;
70 %
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2 Comments

  1. Lo aspettavo con impazienza dall’anno scorso..quasi non ci speravo più. Se non ci fosse la Fandango, certi film in Italia non li vedremmo mai…
    Scrivi: “Precious si rifugia nei sogni, sogni musicali, sogni a colori, in cui non si vede magra, ma soltanto amata”..è proprio così! Ottima recensione!

    1. @ Cinlarella:
      Grazie, Cin. 🙂 E’ proprio vero, la distribuzione per questo film è stata vergognosamente ritardataria (cosa che ormai, prutroppo, succede spesso); io l’avevo visto quasi un anno fa rimediandolo in rete (a mali estremi…), anche per godermelo in versione originale, e trovo che (a dispetto di chi lo ha bistrattato definendolo furbo e/o retorico) il suo successo agli ultimi Oscar sia davvero meritato.

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