Albert Nobbs

Albert Nobbs

- in Film 2011, Recensioni
5

Dublino, 1800. Donna che si finge uomo per lavorare come maggiordomo, Albert Nobbs (Glenn Close, nomination all’Oscar e al Golden Globe) presta un impeccabile servizio da anni nel lussuoso Morrison’s Hotel, sperando un giorno di poter aprire una propria attività e trovare così la sicurezza economica e la pace interiore. Quando però un nuovo ambiguo impiegato arriva nell’albergo, la sua copertura vacilla.

Tratto da una pièce teatrale (a sua volta ispirata ad un racconto di George Moore) e diretto da Rodrigo García (figlio dello scrittore Gabriel García Marquez), la versione cinematografica di “Albert Nobbs” appartiene in realtà quasi completamente alla protagonista Glenn Close: mascherata in un trucco che le modifica i connotati e stretta in un bustino che le comprime le forme, la grande attrice (qui nelle molteplici vesti di interprete, co-sceneggiatrice, co-produttrice e autrice della canzone dei titoli di coda) si è dedicata completamente ad un progetto a cui lavorava dal 1982, quando si innamorò del personaggio dopo averlo interpretato per la prima volta a teatro; una devozione artistica viscerale giustamente coronata da una meritata candidatura all’Oscar, che però non riesce a trovare ulteriore glorificazione in un film purtroppo non completamente convincente. Nonostante una pertinente ricostruzione d’epoca e una convincente direzione degli attori, il tutto rimane infatti illustrativo e quasi ingessato, con la storia che non riesce del tutto a decollare, adagiandosi su una sottotrama da “amore impossibile” che alla lunga finisce per schiacciare i pur interessanti spunti tematici su identità sociali e sessuali. In tutto questo rimane, come suddetto, la grande prova del cast: oltre alla succitata e sempre intensa Close, sono da notare l’ormai lanciatissima Mia Wasikowska, il grande attore irlandese Brendan Gleeson e soprattutto l’eccellente comprimaria Janet McTeer (anch’essa in abiti maschili e a sua volta candidata all’Oscar): sono loro la principale ragion d’essere di un film appunto diligente ma piatto e senza guizzi, le cui ambizioni di provocazione e di critica sociale finiscono purtroppo per rimanere tali, ristagnando in uno sviluppo convenzionale forse più commosso che commovente.

Albert Nobbs
Albert Nobbs
Summary
id; di RODRIGO GARCÍA; con GLENN CLOSE, MIA WASIKOWSKA, JANET McTEER, AARON JOHNSON, JONATHAN RHYS-MEYERS, BRENDA FRICKER, BRENDAN GLEESON, PAULINE COLLINS; drammatico; G. B., 2011; durata: 113’;
50 %
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5 Comments

  1. Non l’ho ancora visto, ma non mi ispira molto. La trama e i temi trattati potevano essere lo spunto per riflessioni e critiche sociali importanti, peccato!

    1. @ Barbarella: Sì, a mio parere uno dei suoi grandi limiti è proprio questo: le ambizioni concettuali, nonostante i buoni spunti, finiscono per rimanere tali. Se il film merita una visione è principalmente per le grandi prove di Glenn Close e Janet McTeer.

  2. Ti confesso che è un film che mi ispira una antipatia feroce, non so perchè. Nonostante l’ammirazione per Glenn Close credo che passerò.

    1. @ newmoon35: Per la grande Glenn Close lo si può vedere. Per il resto, si può tranquillamente passare.

  3. Condivido in pieno. L’ho visto ieri sera, presto pubblicherò la recensione!

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